La città di Mesagne ha il suo quinto candidato sindaco. E' l'ex assessore allo Sport, Turismo e Spettacoli, Maurizio Piro che scenderà in campo nella formazione politica della Democrazia cristiana. Piro sarà appoggiato da altre formazioni centriste che in questi giorni stanno rafforzando la loro presenza intorno a quello che è stato più volte definito come il superassessore di Mesagne.
Piro, come mai ha deciso di operare questa scelta?
"E' una richiesta che più volte mi è stata fatta direttamente dalla gente. Con altri amici, da tempo, stiamo lavorando per ricostruire un partito che sappia integrare un sistema di valori con una adeguata attrezzatura ideologica ed uno spessore di contenuti, quindi non un partito tecnocratico né senza ideologie ma nemmeno troppo ideologizzato. Un partito non di occupazione ma di incontro fra valori, che sia in grado di assumersi in ogni momento le proprie responsabilità e che non sia un partito di mera gestione del potere". Dunque un invito chiaro ai moderati: "Certamente. Una rinnovata presenza dei democratici cristiani con un loro coerente progetto, non alternativo e chiuso ma certamente senza alcuna timidezza di confronto e di proposta. Lavoriamo per recuperare la diaspora democristiana per una forte presenza di centro, di cui la città ha urgente bisogno. Il ruolo decisivo della Dc nell´attuale fase politica è sotto gli occhi di tutti, ne siamo consapevoli soprattutto noi". Qual è il suo progetto a breve.
"Quello di aggregare i partiti che oggi non si riconoscono nelle attuali coalizioni di centrodestra e centrosinistra. Un esempio è dato dall'aria centrista del nuovo Partito democratico. Uomini e donne che cercano altri spazi che non siano quelli che oggi offre il Pd".
Lei fino a qualche mese addietro è stato un uomo del centrosinistra come mai oggi ha scelto di posizionarsi al centro?
"Premetto che non sono mai stato di sinistra ma la mia formazione umana e culturale è stata sempre centrista. La nascita del movimento Patto per Mesagne ne è una dimostrazione. Oggi il centrosinistra mesagnese ha operato delle scelte da cui mi sono dissociato. Per cui ho ripreso la mia identità politica che è quella di essere un uomo di centro. Noi vogliamo formare a Mesagne un polo centrista. Una richiesta che non arriva dall'alto ma direttamente dalla base. Da quegli uomini e donne che ogni giorno sono costretti a combattere con i problemi veri della vita e che fanno fatica ad arrivare a fine mese. Inoltre siamo stanchi dei litigi e dalle beghe politiche cui i mesi scorsi abbiamo assistito. Noi vogliamo lavorare per la città. Vogliamo fare crescere Mesagne. E negli anni del nostro mandato amministrativo credo di avere dimostrato di saper fare bene questo lavoro".
La Democrazia Cristiana esprime profonda preoccupazione per la pericolosa deriva laicista, sempre più evidente e progressiva, verso cui si cerca di orientare la coscienza collettiva del nostro Paese. Deriva confermata anche dall’approvazione dell’ emendamento 1 bis, contenuto nel Decreto sulla Sicurezza, passato al Senato e ora in attesa di approdare alla Camera. Tale emendamento, relativo alle discriminazioni “fondate sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali”, in riferimento all’ Art.13 del Trattato di Amsterdam, che dà agli Stati comunitari la possibilità di prendere “i provvedimenti opportuni”, pone gravi problemi: Non solo dal punto di vista giuridico, giacchè trasforma semplici indirizzi in vere e proprie norme penali dalle inimmaginabili conseguenze su configurabili reati d’opinione; ma soprattutto sul versante etico, per l’inaccettabile ed insostenibile identificazione delle diverse tendenze sessuali con altrettante identità di genere! Una vera e propria aberrazione nazionale prima ancora che etica e surrettizio escamotage normativo, per poter introdurre, successivamente, i matrimoni gay e le adozioni per coppie omosessuali. Pertanto la Democrazia Cristiana, pienamente consapevole dell’impatto devastante che tale norma arrecherebbe alla famiglia, costituzionalmente intesa, e al comune sentire del nostro Paese, chiede al Governo e soprattutto alle forze politiche di maggioranza l’immediato ritiro dell’articolo, impegnando fin d’ora i propri iscritti, militanti e simpatizzanti a contrastare con forza questa “nuova dottrina” nichilista.
Dichiarazione del Segretario Nazionale DC, Prof. Giuseppe Pizza sull’emendamento 1/bis del Decreto sulla Sicurezza